teatro

La Monaca di Monza

2019

Foto di: ©Laila Pozzo

“Il verbo s'è fatto carne. Tu lo sai, Dio di materia e di sangue, che ci guardi in questa notte di sortilegi e di paure. Ma adesso è la carne che si alza dallo strame dei cimiteri per farsi verbo, chiamar in giudizio te, i tuoi disegni, la tua stessa natura.”

Anno
2019
Autore
Giovanni Testori
Con
Federica Fracassi, Vincenzo Giordano/Davide Paganini, Giulia Mazzarino
Regia
Valter Malosti
Drammaturgia
Valter Malosti
Suono
Valter Malosti, Fabio Cinicola
Luci
Nicolas Bovey
Scene
Nicolas Bovey
Costumi
Gianluca Sbicca
Produzione
TPE – Teatro Piemonte Europa, Centro Teatrale Bresciano, Teatro Franco Parenti, Teatro di Dioniso, con il sostegno di Associazione Giovanni Testori
Ringraziamenti
Giuseppe Frangi, Paola Pedrazzini, Noemi Apuzzo e Maria Caggianelli Villani

Fra i più importanti intellettuali italiani del Novecento, Giovanni Testori porta in teatro nel 1967 la figura della Monaca di Monza: figura storica di grande complessità prima ancora che personaggio dei Promessi sposi. Nella versione di Testori come in soggettiva cinematografica la protagonista, da morta, rivive la vicenda fin dal suo proprio concepimento avvenuto con atto brutale del padre su una delicata figura di madre, per poi passare a rievocare il disperato amore per Gian Paolo Osio, vero e proprio eroe nero e sanguinario che finisce i suoi giorni barbaramente trucidato.Valter Malosti e Federica Fracassi, entrambi pluripremiati dalla critica italiana, tornano a lavorare insieme portando in scena la confessione di Marianna De Leyva e concentrando il dramma di Testori su un triangolo: oltre alla protagonista, l’amante Gian Paolo Osio e la conversa assassinata dai due per metterla a tacere. I tre personaggi sono in realtà già morti. Parlano come revenants, isolati ognuno nel proprio flusso di coscienza.
Malosti dirige la Fracassi, interprete sensibile alle nuove drammaturgie, votata alle scritture più visionarie, feroci, poetiche degli ultimi anni e già intensa interprete dell’universo femminile testoriano (nei panni di Erodiàs, Cleopatràs e Mater Strangosciàs).

Press release

  • “Fracassi è una Marianna De Leyva – Virginia memorabile, di inquieta, modernissima potenza. Revenant quasi da film dell’orrore, rievoca i fantasmi della sua vita di passione, delitti e morte in uno spettacolo di notevole suggestione visiva ed evocativa. Da vedere.”
    Simona Spaventa, Repubblica.it
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  • Valter Malosti torna a Testori con una messinscena affascinante e necessaria, che punta su una parola forte, lussureggiante, detta da una superba Federica Fracassi.
    Maria Grazia Gregori, Delteatro.it
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  • “Uno spettacolo di rara forza, un trionfo della parola testoriana che «si fa carne», materia viva in Federica Fracassi, ottima interprete, che in una sorta di trance puntuta e lucida narra la sua afflizione di donna sempre costretta, dalla legge, dal padre, dalle regole, alla quale improvvisamente pare di poter vivere la libertà, l’amore che non ha mai avuto.”
    Magda Poli, Corriere.it
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  • “…una straordinaria Federica Fracassi, imparentata geograficamente con zolle brianzole testoriane e capace di esprimerle dal vivo con una potenza e una sofferenza interiore di rara efficacia e senza alcuna connotazione di maniera retorica. Ogni parola che esce dalla sua bocca è come se rivivesse e ci trasmettesse vivo e intonso il momento in cui Testori l’ha scritta: Federica amplifica il senso e significato, lingua e linguaggio, portando fino a noi intatta la disperazione che contiene.”
    Maurizio Porro, Cultweeek
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  • Questa Monaca di Monza, raccontandosi post mortem senza sconti, mostrando impietosamente nella morgue scenica i dettagli anatomici della sua anima, tiene letteralmente la platea incollata alle poltrone, facendole respirare i suoi fiati, e l’urgenza del vivere.
    Danilo Caravà su Milanoteatri.it
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  • “Valter Malosti trova in Federica Fracassi una perfetta Virginia.”
    Adriana Marmiroli, La Stampa
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  • “A riannodare di continuo i fili dell’emozione è soprattutto la maiuscola prova interpretativa di Federica Fracassi, che qui davvero si conferma attrice di altissima qualità, pienamente matura, capace di passare senza sosta dalle più aguzze sfumature a un lacerante furore espressivo.”
    Renato Palazzi, Il Sole 24 Ore
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  • “Per interpretare Testori non basta essere bravi, bisogna avere una marcia in più. Federica Fracassi ce l’ha. Lo ha dimostrato qualche tempo fa con la sua irresistibile Erodiade, lo conferma con questa austera, sofferta, inquieta, appassionata, impetuosa Monaca. (..) La Fracassi è superba: ripercorre la vicenda fin dalle origini, penetra prima con circospezione, poi con crescente impeto, con incontenibile angoscia nel sottosuolo della Monaca, nel suo oscuro desiderio di amore, nella sua incontenibile pulsione di violenza e morte.”
    Fausto Malcovati, Hystrio
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  • “Federica Fracassi conferma la sua bravura dando vita a una Monaca di Monza tragica e struggente, ben accompagnata da Vincenzo Giordano e Giulia Mazzarino che danno ai loro personaggi un profilo altrettanto intenso. Nel complesso, uno spettacolo “perfetto” che sa riproporre quel rapporto inquieto e appassionato con Dio che fu la cifra di Testori."
    Paolo Perazzolo, Famiglia Cristiana
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  • “C’è un’imperdibile Monaca di Monza in scena. Vista, non si dimentica: omogenea, bruciante, miracolosa e per merito di tutti. Il regista, Valter Malosti, è in stato di grazia. Federica Fracassi – nel ruolo della Marianna de Leyva scritta da Giovanni Testori come voce della morte, che torna per dirci la sua dannazione abissale eppure umana – è puro corpo di tenebra e peccato. Il suo nobile tentatore e la novizia Caterina sono intenso veleno e contravveleno.”
    Stefania Vitulli, Il Giornale
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  • “Federica Fracassi ancora una volta ci restituisce, tra volontà di redenzione e colpa, in tutta la sua più intima essenza, uno dei personaggi ricreati da Testori, le cui ombre magistralmente sembrano ancora vagare, oggi come allora, nei territori e nelle atmosfere nebbiose del Lambro a lui caro, fiume sempre più pieno di luridi liquami, coperto da cieli ancora densi dei fumi neri delle fabbriche.”
    Mario Bianchi, Krapp’s Last Post
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  • “Federica Fracassi, superlativa, anima un personaggio che tuona nella coscienza come un pugno nello stomaco. Si contorce di pathos. Sciorina scuotimenti vocali e vitali. Dà vita a un siparietto danzante nella notte quando libera nel nero il rosso dei suoi capelli. Baccante, Venere di Botticelli, action figure scolpita da raggi caravaggeschi come lampi di ruggine nelle tenebre, Fracassi è una dark lady che trasfonde nel pubblico l’emozione di un amore furente perché soffocato.”
    Vincenzo Sardelli, Studi cattolici
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