Foto di: ©Lorenza Daverio
“Siamo all’inizio della guerra dei cent’anni. All’inizio dell’ultima guerra del mondo. La nostra generazione è una generazione “interessante”, capisci cosa voglio dire. Visto dall’alto deve essere molto istruttivo guardare come ci agitiamo per tentare di dire cosa è barbaro e cosa non lo è. Sì. “Interessante”. Davvero una generazione allevata nella vergogna. Veramente. A un bivio.”
Premio Ubu 2011
Miglior Attrice
- Anno
- 2011
- Autore
- Wajdi Mouawad _ Agence artistique Simard Denoncourt Inc.
- Con
- Federica Fracassi, Francesco Meola, Valentina Picello, Libero Stelluti, Walter Leonardi/Roberto Rustioni
- Regia
- Renzo Martinelli
- Drammaturgia
- Francesca Garolla
- Traduzione
- Caterina Gozzi
- Scene
- Renzo Martinelli
- Produzione
- Teatro i, in collaborazione con Face à face -Parole di Francia per scene d’Italia, Delegazione del Québec a Roma e Institut Français Milano
Incendi racconta di un nuovo modo di stare insieme, di un nuovo genere di convivenza, di una conciliazione in cui gli opposti non si respingono né si attraggono ma occupano lo spazio comune dell’esistenza.
Incendi brucia i confini del bianco e del nero, confonde le linee del tao, lascia che il mare invada le terre e ne cancelli le frontiere. Amore e odio non sono parole vuote né linee maestre di un conflitto insanabile, sono parti potenti della vita, che prosegue e si afferma al di là della morale, del senso comune, del bene e del male.
Wajdi Mouawad ci parla di separazione, di guerra, di orrore e dolore in un percorso, dove lo spazio e il tempo si sovrappongono, nella memoria individuale e collettiva.
Le sue parole risuonano universali in un orizzonte distrutto che, seppur nella diversità, si mostra identico ad occidente e ad oriente, uguale nella sostanza al mondo che conosciamo e abitiamo.
Di noi parla, Mouawad, del desiderio di indagare nella nostra memoria per poter comprendere il presente, del desiderio di perdonare a noi stessi quello che siamo oggi e le nostre radici più lontane.
Cinque attori guidano il pubblico attraverso una Storia che riguarda tutti, al di là degli eventi e delle geografie.
Una forma di “teatro politico” in cui lo spettatore è chiamato a prendere parte, a schierarsi, a indagare nella propria ombra a costo di trovarvi il mostro.
Teatro i affronta uno dei testi più rappresentativi di Wajdi Mouawad, artista di punta del teatro contemporaneo internazionale.
Incendi è una delle opere della sua Tetralogia della memoria, composta da altri tre testi: Littoral, Forets, Ciel(s), tutti andati in scena al Festival d’Avignone 2009, di cui è stato artista associato.
Incendi segue il destino di una donna, Nawal, intrappolata in un conflitto che non ha scelto e che, per ritrovare il figlio scomparso, percorre l’orrore degli strazi delle guerre che scandiscono la storia del mondo cercando di perpetuare la vita a dispetto di tutto e tutti. La storia si disvela a poco a poco a partire dal momento in cui la lettura da parte del notaio Lebel del testamento di Nawal risveglia nei suoi figli Jeanne e Simon domande sulla loro nascita: chi è il loro padre e attraverso quale odissea hanno visto la luce lontano dal loro paese d’origine? Questa ricerca mescola la storia di un popolo, di
una famiglia e la formazione dell’identità. I destini contemporanei immaginati da Mouawad riattivano e interrogano I grandi miti, in questo caso sotto le vesti di un Edipo al femminile. E’ un testo contemporaneo che trasfigura l’eredità del teatro classico, avendone in sè alcune caratteristiche formali. L’attualità dei temi affrontati, la solitudine dell’individuo che si risolve solo nella ricerca di un senso per la propria esistenza, e una lingua “alta”, lirica ed al contempo immediata, rendono uniche le opere di Mouawad.