ecuba
"Io ho soltanto visto, vorrei non aver visto, vorrei non esserne stata in grado. Ma lei non mi ascolta. Questo esperimento è finito, grida, finito."
- Anno
- 2019
- Autore
- Marina Carr
- Con
- Elisabetta Pozzi, Alfonso Veneroso, Federica Fracassi, Fausto Cabra, Valentina Bartolo, Luigi Bignone, Alessandro Bandini, Alfonso De Vreese, Alessia Spinelli
- Regia
- Andrea Chiodi
- Suono
- Daniele D’Angelo
- Luci
- Cesare Agoni
- Scene
- Matteo Patrucco
- Costumi
- Ilaria Ariemme
- Produzione
- Centro Teatrale Bresciano
Ecuba di Marina Carr è una straordinaria drammaturgia ancora sconosciuta in Italia, che – con una scrittura tesa ed ipnotica – attraversa e reiventa il grande originale euripideo, per ritrovarne un messaggio incandescente che continua a parlare all’uomo contemporaneo.
Marina Carr compie un’ardita operazione di rimontaggio dei materiali della tragedia antica, costruendo una vertiginosa narrazione ad incastro tra i personaggi: Ecuba e Agamennone, Cassandra e Polissena, Polimestore, Odisseo, Polidoro, Neottolemo diventano i narratori al tempo stesso interni ed esterni di una vicenda di guerra e sopraffazione terribile che si ripete senza fine nella storia umana. In una sorta di luogo sospeso, uno spazio immaginario fuori dal tempo – come a tutti gli effetti è il palcoscenico – riaffiorano dalla mente dei personaggi le azioni e le vicissitudini che li hanno visti protagonisti. Un racconto dal ritmo serrato e concatenato, dove le descrizioni accurate delle azioni, dei delitti, delle passioni e degli affetti rimbalzano da un personaggio all’altro, tracciando le coordinate di un mito sanguinoso ed eterno che progressivamente si reinventa e ricostruisce nella lotta verbale dei protagonisti, convocati a far riemergere gli eventi dal pozzo profondo del passato, per dar loro nuova vita e voce. Dominante e ineluttabile è il grande tema della guerra. In Ecuba la guerra non è più un fatto solamente storico o mitologico, ma diviene uno scontro diretto e feroce nella mente dei personaggi. Il conflitto diventa privato, interiore, interno alle relazioni umane, riverberando una violenza inaudita nei rapporti che innesca una drammatica riflessione sulla capacità di sconvolgimento e distruzione che la guerra reca nell’uomo e all’uomo. Nel testo di Marina Carr rivive tutta la tragedia degli antichi e c’è tutta la tragedia dei contemporanei: c’è l’universale disperazione di una madre, la lotta dei figli, la crudeltà ed il sopruso dei vincitori, l’esilio e l’umiliazione dei vinti. Un registro stilistico e narrativo innovativo e potente, a metà tra il racconto ed il vissuto, tra l’essere presente a sé stessi e lo staccarsi dal presente e da sé – forse per la troppa violenza che quel presente rappresenta – rende questo testo davvero unico e magnetico. Andrea Chiodi raccoglie la sfida di un confronto con questa drammaturgia ardua e magistrale, dando vita a uno spettacolo corale ed emozionante. A fianco di un’artista del calibro di Elisabetta Pozzi, alcuni dei più grandi attori della nuova scena italiana come Federica Fracassi e Fausto Cabra.
Press release
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"Ecuba, dell'irlandese Marina Carr è un esempio di teatro pieno, quello che sconvolge Amleto e che ora fa tremare lo spettatore. Ecuba è Elisabetta Pozzi una delle massime interpreti contemporanee dei personaggi della tragedia, le corrisponde un Alfonso Veneroso che sta alla sua altezza nel ruolo di Agamennone, e tutti gli attori, diretti dalla regia lucidissima, freddamente ardente di Andrea Chiodi recitano come ci si aspetta dal teatro autentico."
Roberto Mussapi, Avvenire
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"Eccoli lì i protagonisti di questa avventura, non si parlano direttamente, ma esprimono i propri pensieri e descrivono le azioni che avvengono, riportando poi l'uno le battute dell'altro e delineando così un doppio tempo, quello della realtà e quello del ricordo, quello del vivere e quello del comprendere. Intorno a Elisabetta Pozzi i brividi di umanità nel duro Odisseo di Fausto Cabra,la sensibile Cassandra di Federica Fracassi, l'inquieta Polissena di Valentina Bartolo, insieme a Luigi Bignone, Alessandro Bandini, Alfonso De Vreese, Alessia Spinelli, Nicola Pighetti."
Antonio Audino, Il Sole 24 Ore
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"...Sarà Cassandra, figlia negletta e dolente, interpretata da una suggestiva Federica Fracassi, a raccontare come sono andate davvero le cose: “Gli achei volevano scrivere la loro storia, scolpire sulla pietra i loro miti, la loro versione dei fatti, con loro sempre come eroi, nobili, giusti, misericordiosi. No, erano loro i cani affamati, i barbari, i selvaggi, che arrivarono come ospiti e misero in ginocchio un’intera civiltà e, portando a compimento questo orrore, macchiarono la sua regina e il suo ricordo”. Olimpico al completo e grande tributo finale a uno spettacolo forte, emozionante, che fa della parola una materia viva, incandescente, capace di scavare nelle viscere di una bruciante attualità."
Maurizia Veladiano, Il Giornale di Vicenza
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"Andrea Chiodi domina perfettamente questa complessa drammaturgia a incastro e, da raffinato cesellatore di emozioni quale è, costruisce uno spettacolo per sottrazione, in cui nulla viene enfatizzato ma i pochissimi e misurati gesti sono sufficienti ricreare la tensione.Federica Fracassi disegna una Cassandra in continua ricerca di affermazione, che si tratti dell’accettazione delle sue profezie da parte della gente, oppure dell’affetto della madre Ecuba che non l’ha mai veramente amata come figlia."
Davide Cornacchione, Opera e Teatro
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"Ecuba, protagonista la bravisisma Elisabetta Pozzi e un gruppo di valenti attori tra i quali Federica Fracassi... Grazie anche a una scrittura vivida e asciutta la tragedia diventa intima, d'ognuno di loro e di tutti noi."
Magda Poli, Corriere della Sera
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Ecuba rappresenta la disperazione tutta, rappresenta gli altri. Scoprendo inoltre, da una Cassandra interpretata con grande efficacia da Federica Fracassi, la bestialità degli Achei, l'origine di tanto dolore.
Francesco Bettin, Sipario
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