teatro

Deve trattarsi di autentico amore per la vita

2014

"Se noi dai campi di prigionia, ovunque siano nel mondo, salveremo solo i nostri corpi e basta, sarà troppo poco. Non si tratta infatti di conservare questa vita a ogni costo, ma di come la si conserva."

Anno
2014
Con
Federica Fracassi e in alcune occasioni con Maddalena Crippa e Laura Marinoni
Regia
Renzo Martinelli
Drammaturgia
Giulia Calligaro
Suono
Guido Baldoni
Produzione
Teatro i

Tratto dal Diario 1941-1943 di Etty Hillesum.

Il 30 novembre 1943 moriva ad Auschwitz Etty Hillesum, una giovane donna ebrea olandese che ha testimoniato, nelle pagine luminosissime del suo “Diario 1941-1943” (edito da Adelphi), come la guerra e l’odio – non importa con quali forme e uniformi si siano manifestati nella storia – possano essere vinti per una sola via: con l’amore, costruendo la pace dentro se stessi. Etty Hillesum auspicava che il sacrificio di milioni di ebrei lasciasse almeno in eredità un mondo migliore, ‘un nuovo senso delle cose’, cosicché chi fosse venuto dopo non dovesse ricominciare tutto daccapo.
Un testamento che è naturalmente rimasto inascoltato e a cui dà voce Federica Fracassi, accompagnata dalla fisarmonica di Guido Baldoni. Parole che mettono piccoli mattoni per un mondo migliore: cambiare il mondo d’un tratto è difficile da immaginarsi, ma il miglioramento inizia nelle azioni che ciascuno di noi può fare di ogni giorno.
“Perché c’è la guerra?”, si chiede Etty Hillesum, “Forse perché ogni tanto ho l’inclinazione a trattare in malo modo il prossimo. Perché io e il mio vicino e noi tutti non abbiamo abbastanza amore nel profondo, eppure possiamo sconfiggere la guerra e persino tutte le sue escrescenze interiori, ogni giorno, ogni istante, sprigionando l’amore che abbiamo dentro. Dobbiamo costruire la pace del mondo in noi stessi”.