teatro

Dora pro nobis

2018

Foto di: ©Dirk Vogel / Elaborazione grafica: ©Paolo Bazzani

"Dora è la luce nell'ombra. E' la luminescenza nella malinconia, il desiderio inesausto e consapevole della sua sfortuna, insufficiente alla felicità eppure invece forte come nessuna costruzione risolta e riuscita può esserlo. E' la vita stessa in lotta, in moto perpetuo. Il disamore, il disincontro."

Anno
2018
Autore
Concita De Gregorio
Con
Federica Fracassi e Lamberto Curtoni al violoncello
Costumi
Antonio Marras
Produzione
Teatro di Dioniso

La storia di Dora Maar è il Novecento. La sua serietà, la sua perdizione, la sua capacità di vedere senza essere vista, l’ostinazione quasi infantile, lo straordinario talento. L’amore, soprattutto.
La storia di questa donna, un po’ croata un po’ argentina, cresciuta in Francia tuttavia – i paesi slavi, l’America latina, Parigi: tre mondi dentro di lei – mi ossessiona fin da bambina.
L’ho sfiorata, una zia che l’aveva conosciuta mi raccontava i suoi racconti.
I suoi incontri, gli uomini. George Bataille, Paul Eluard, Pablo Picasso, Jaques Lacan. Cioè la Letteratura, la Poesia, l’Arte, la Psicanalisi.
Tutte con la Maiuscola, tutte sul suo corpo minuto e inossidabile. La luce nell’ombra. Sempre amata, sempre respinta. La follia, saggezza ultima.
Mettersi nei panni degli altri, in-carnare e ‘sentire’ su di sé le storie che ci guardano e ci riguardano è quel che ho desiderato e provato a fare sempre.
Ho immaginato di essere Dora mille e mille volte. Tutte le donne sono dentro di lei.
Questo piccolo testo è un esperimento, una prova aperta.
Cambierà, Dora cambia sempre. Nel corpo e nell’anima di Federica Fracassi, nella musica di Lamberto Curtoni diventa una di noi, oggi. Una di voi. Tenetele compagnia, ve la restituirà per sempre.
Concita De Gregorio

Ho ascoltato per la prima volta questo piccolo testo ancora inedito, direttamente dalla voce della sua autrice, Concita De Gregorio, e ne sono rimasta folgorata.
Dora è nostra sorella, l’emblema della Donna che riluce a tal punto da essere violata, misconosciuta. Una potenza che è quasi impossibile catturare.
Da questa immensa complessità dalle ossa fragili è partito il desiderio di portare in scena la sua storia, di diventare Lei, la sua voce.
Un ascolto attento e millimetrico al suo fiato, che in un dialogo violento e appassionato con Lamberto Curtoni e il suo violoncello, tento di restituire.
Dora e Picasso, Dora e gli uomini: l’amore, la lotta, la solitudine, la morte. La narrazione di un volo che ha già conquistato il pubblico in un sorprendente rispecchiarsi nel volto de “la donna che piange”.
Federica Fracassi

 

Dora pro nobis diventa un reading su Zoom in tempi di lockdown.